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    Edited by sen·boo - 27/3/2012, 15:18
     
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    nashville irvin

    ‧ nome: Nashville potrebbe essere un nome piuttosto inusuale per un ragazzo nato e cresciuto nella vecchia Scozia, ma sua madre Atlanta non ha mai avuto problemi a prendere decisioni bizzarre come quella di dare al proprio figlio il nome della città dove lei e il marito si erano incontrati, quattro anni prima. Nashville non ha alcun problema a portare il nome della città del Tennessee e preferirebbe decisamente che tutti lo chiamassero con il nome completo, anche per evitare orrori come 'Nashy', il nomignolo prediletto dalla madre.
    ‧ cognome: Notizie della famiglia Irvin si hanno in Scozia fin da prima dell'anno mille, impegnati nelle lotte tra i clan delle regioni meridionali. Nel tempo si è modificato dando vita ad altre forme come 'Irvine', 'Erwynn', 'Irwing' e molte altre varianti in cui è più diffuso sul territorio. Sembra che il significato più antico sia 'acqua verde' ma è difficile che qualcuno della famiglia se ne sia mai interessato.
    ‧ dove e quando: Nato l'11 Novembre 1991 a Inverness, la 'capitale delle Highlands'.
    ‧ razza: X31, seconda generazione.
    ‧ orientamento sessuale: Le capacità di Nashville di cambiare discorso quando si tocca questo argomento hanno del leggendario. Se proprio costretto a confessare si dichiara indubbiamente eterosessuale, ma a tal proposito un paio di persone avrebbero qualcosa da ridire. Nessuno ha ancora ben capito perché neghi con tanta veemenza - a volte sfiorando il surreale - ma la verità è che gli piacciono sia ragazze che ragazzi. Nel primo caso tende a preferire fanciulle molto graziose d'aspetto, senza considerare l'elemento personalità o simpatia, mentre nel secondo caso sembra concentrarsi più su queste caratteristiche interiori. O, altrimenti, ha solo gusti molto particolari in fatto di bellezza maschile.
    ‧ professione: Forse non sarebbe proprio da considerare una professione ma rimane il fatto che Nashville si mantenga spacciando e, di tanto in tanto, prestandosi per qualche furto. In realtà, per mantenere almeno una parvenza di rispettabilità, lavora part time in una libreria specializzata in gialli e detective stories. Alla fine, dato anche il poco successo commerciale della libreria, passa le sue ore lavorative leggendo ciò che preferisce e dormicchiando tra le pile di libri.


    i buy the drugs - Electric Six
    TRIan

    Nashville è il ragazzo che tua madre vorrebbe che portassi a casa: capelli color miele leggermente boccoluti, occhi incredibilmente azzurri, faccina infantile, completamente e irrimediabilmente glabra, dalle labbra femminee e spesso corrucciate. Un angioletto un po' scontroso. La sua figura filiforme, centonovanta centimetri per settantacinque chili di peso, potrebbe richiamare la figura del poeta tormentato che tanto fa sospirare alcune giovani donzelle, e anche il suo abbigliamento ricercato e sempre impeccabilmente elegante dirige l'opinione pubblica verso l'ipotesi di 'ultimo dei romantici'. Vederlo passeggiare per i quartieri malfamati di Edimburgo, con un ghigno di superiorità stampato in volto e un rivoletto di sangue che scende dalle ferite dell'ennesimo pestaggio potrebbe essere, per tutti quelli che giudicano i libri dalle copertine, un vero trauma. Effettivamente, avvicinandosi, si notano sulla pelle candida anche le occhiaie causate dalle notti passate a gironzolare senza meta per la città, che, non lo ammetterà mai, cerca di coprire con del fondotinta. Si noterebbe anche il pallore non proprio sanissimo dovuto alla sua vita non certo regolare, ma quello che colpisce di più è lo sguardo: strafottente e trasudante superiorità. Insomma, basta incrociarlo per strada per provare l'irresistibile impulso di picchiarlo, senza alcun apparente motivo.
    Tiene molto ad essere sempre in ordine ed elegante, infatti potrete riconoscerlo con certezza, in quanto è l'unico ventenne che si permette di girare con una giacca con gli alamari dorati e guanti bianchi nel taschino. A volte, nelle giornate più ventose, ferma i capelli con delle sottili spillette (ma fingete di non averle notate, vi prego) e non esce mai senza le scarpe perfettamente lucidate. A vedere il suo armadio casalingo ci si stupirà trovandoci praticamente solo camicie, divise ordinatamente in quelle estive e quelle invernali, maglioni eleganti per le giornate più fredde e la più grande collezione di giacche che possiate immaginare. Ha una certa passione per i bottoni e i decori in stile militare, particolari che abbondano nel suo vestiario, e per il bianco ed il nero che trova lo slancino ulteriormente. Unica eccezione a questa regola cromatica sono i boxer, sempre abbinati ai calzini, che sono decorati con le fantasie più varie e assurde: è un trionfo di righe, colori psichedelici e assurdità come papillon direttamente applicato sull'elastico. Anche senza frugare nel suo (ordinatissimo) cassetto della biancheria, si può definire il papillon il suo segno distintivo. Ne ha di ogni foggia e colore e passa quasi più tempo a decidere quale mettere che a vestirsi completamente. Il fatto che la maggior parte dei conoscenti lo descriva come un 'damerino del cazzo' o 'quel palo della luce' sembra non toccarlo minimamente. segni particolari: C'è una storia dietro a tutte le cicatrici che ha sparse sul corpo ma lui non ne ricorda praticamente nessuna. Le più evidenti sono sulla schiena: due brutti graffi paralleli che sospetta di essersi procurato cadendo contro una finestra. Su entrambe le braccia, se si osserva bene, sono visibili i segni della siringa. Non sono poi così visibili ma Nashville è convinto che possano essere visti anche dalla Terra e, vergognandosene abbastanza, non porta quasi mai maglie o camicie a maniche corte. Altro segreto nascosto è un tatuaggio - piuttosto ben realizzato ma agghiacciante dato che il soggetto è una fenice in fiamme che svolazza elegantemente - sulla coscia destra. Se lo è scoperto la mattina dopo una festa piuttosto movimentata di cui non ricorda assolutamente nulla, ma teme di averlo scelto lui stesso. Fortunatamente, data la posizione, sono in pochi a vederlo. Per concludere con la sfilza di segni particolari bisogna segnalare che è mancino ma sa scrivere anche con la destra.

    « i got myself a fuckin' life dressed up in evening wear. i dress myself in fuckin' lies i don't care. »

    Quando qualche nuovo cliente si chiede come può fare a riconoscere Nashville tra la moltitudine di gente, di solito gli rispondono di cercare l'esaltato vestito da principino che cammina con la sicurezza del protagonista di un video musicale. Ed è effettivamente così, ondeggiando a ritmo di una musica che sente solo lui, salutando chiunque conosca anche solo di vista e con un sorriso di superiorità stampato in faccia che il nostro eroe attraversa quotidianamente Edimburgo. A vederlo, con quell'aria da 'sono sceso in mezzo a voi per farvi un favore' nessuno immaginerebbe mai che a monte dei suoi problemi di droga ci sia in realtà una grande insicurezza e fragilità d'animo. Anche se ormai è riuscito a convincere tutti, se stesso per primo, di essere il più grande coglione egocentrico e assillante di Scozia, se non del mondo. È di quelle persone alle quali ti rivolgi in cerca di aiuto proprio solo se non hai alcuna altra via, perché sai benissimo che prima di darti una mano lui si divertirà a tue spese. Lo sanno bene quelli che, ritrovatisi in crisi di astinenza, sono corsi da lui e si sono dovuti sorbire ore di chiacchiere prima di essere accontentati. Poi, di solito, lo picchiano. Non lo fa per cattiveria, quanto più per noia e per bearsi della sua situazione di superiorità. In realtà normalmente è quasi gentile. Certo, la stessa gentilezza compassionevole che si usa per spostare una lumaca dal mezzo del marciapiede, ma sempre gentilezza è. Quando si trova in periodi di 'buon raccolto', come lo chiama lui, non è raro che decida di offrire da bere a tutti quelli che lo circondano. Che, comunque, solitamente non sono molti. Questo spiegherà anche il suo successo praticamente nullo con le ragazze, attirate inizialmente dal suo bell'aspetto ma che si allontano appena apre bocca, o comincia a ghignare come il suo solito. Peccato che sia il classico ragazzo che interpreta un 'no' con 'offrimi un'altra birra, provaci di più e allora dirò di sì'. È praticamente impossibile capire quando ti sta prendendo in giro e quando invece stia parlando normalmente: il sarcasmo è la sua lingua madre. Riesce, insomma, a rendersi irritante anche per la persona più innocua e pacifica del mondo. Molto orgoglioso e testardo ed è difficile dissuaderlo dal fare qualche cosa se lui ha deciso così. Non azzardatevi a scommettere qualcosa con lui! La prenderà fin troppo seriamente e non si sa mai come possono andare a finire queste cose.
    Spesso si ritrova a fare lunghe conversazioni mentali con se stesso, in una lotta interiore molto combattuta e spesso incomprensibile per chi lo vede da fuori, così deciso e detestabile. Il suo vero carattere, insicuro e complessato, viene fuori durante le sbronze tristi e i bad trip. In quei momenti, con il faccino innocente per una volta non deturpato da un sorrisetto sarcastico, ispira quasi tenerezza. Quasi.
    Dopo una simile sfilza di difetti si rimane quasi delusi a scoprire la sua insaziabile fame di conoscenza che lo porta ad essere un ex studente eccellente e lettore vorace. Nashville ce l'ha scritto in faccia di essere uno snob, e come tale è estremamente selettivo. I suoi gusti però sono piuttosto bizzarri: se da una parte ama tutto ciò che è raffinato ed elegante, dall'altra ha una strana passione per i soprammobili brutti e i boxer dalle fantasie decisamente bizzarre. A livello di cibo non si fa troppi problemi a mangiare di tutto ma detesta con tutto se stesso i kiwi mentre probabilmente non potrebbe vivere in un mondo privo di salmone. E birra. Sì, è un amante degli alcolici - che regge piuttosto bene - anche se li preferisce lisci senza mischiarli in cocktail strani. Molto eclettico in fatto di musica: ascolta con prevalenza blues, jazz, musica indie ma può passare senza troppe difficoltà al punk elettronico e psichedelico. Nessuno che lo ha visto partecipare ad una qualche festa in giro penserebbe mai che il suo ideale di serata sia passarlo in tranquillità con un buon libro thriller. La sua passione sono quei romanzoni angoscianti in cui non si scopre il colpevole fino alla fine ma sono invece descritti nei dettagli gli omicidi più cruenti e le torture più malsane, oppure le atmosfere inquietanti di autori come Poe e Lovecraft. Ha imparato a suonare il piano da piccolo, più per noia che per vero interesse, ma ormai ha perso la mano, non allenandosi con frequenza. Ma forse, impegnandosi al massimo, una serenata semplice semplice riesce ancora a farvela. Trova anche divertente cucinare sebbene, almeno quando è solo, preferisca ordinare una pizza da mangiare nel cartone, in modo da sporcare piatti e pentole il meno possibile. curiosità: Nessuno capisce come possa, un tipo che guarda i film più splatter e terrificanti sgranocchiando amenamente dei pop corn, avere paura di bestiole come i cani. Lui finge che non sia così dicendo che 'non è che mi facciano paura, è che non sembrano igienici'. Ha una sorella più piccola di cinque anni a cui è estremamente affezionato. L'ha persa di vista durante i due anni autodistruttivi ma, dopo un incontro avvenuto quasi miracolosamente, si vedono di tanto in tanto, quando lei riesce ad eludere la sorveglianza dei genitori. Fuma da anni ormai ma, come ha dimostrato anche un paio di volte, riesce a stare senza anche per lunghi periodi. Dopo il ricovero in ospedale, come ha promesso a se stesso, non ha fatto più uso di droghe pesanti e anche di quelle leggere fa un uso piuttosto moderato. Non che ci sia spesso gente a fotografarlo ma c'è da avvertirvi che è incredibilmente poco fotogenico.

    « Just call me "Mr. Modest", I got it and I flaunt it, You can applaud if you wanna. »

    Bruce Irvin, ricco rampollo di una delle più famose famiglie produttrici di whiskey scozzese, capì dal primo glaciale sguardo di Atlanta che quella donna, simile ad una divinità nordica, prima o poi sarebbe dovuta diventare sua moglie. Vedendolo, piuttosto bassino e tarchiato, con un naso un po' troppo imponente e quell'aria snob, nessuno avrebbe scommesso sul suo successo nemmeno una nocciolina. A dirla tutta, quando la donna dei suoi sogni finalmente ricambiò le sue attenzioni, il più incredulo fu proprio lui. Fu proprio per non lasciarsi sfuggire la fortuna che sembrava averlo improvvisamente toccato che propose alla sua amata di sposarlo nonostante fossero entrambi poco più che maggiorenni. C'è chi dice che Atlanta abbia accettato anche solo a vedere il cofanetto dell'anello foderato di velluto blu ma, se questi fossero stati presenti e avessero avuto la possibilità di osservare il suo sguardo, si sarebbero dovuti convincere che quello che univa i due era, incredibilmente, vero amore. Anche il viaggio di nozze, due settimane nel bel mezzo dell'innevato inverno russo, sembrava una fiaba. E probabilmente lo sarebbe stato se, proprio mentre la coppia si trovava a San Pietroburgo, non fosse accaduto la tristemente famosa catastrofe. Il pericolo delle radiazione li costrinse ad un rientro veloce nella natia Scozia, ma ormai quello che doveva succedere era successo: Atlanta era stata contagiata.
    Inizialmente non ci fu nessun segnale che potesse rivelare la mutazione avvenuta così la vita dei due novelli sposini continuò come quella di qualsiasi altro essere umano. Dopo qualche anno di matrimonio, nel '91, nacque Nashville, il loro primogenito. Era un bambino sano, paffutello e sembrava aver preso tutti i geni da Atlanta, come se questi avessero spaventato a morte quelli del padre facendoli rintanare negli angolini del DNA.
    Nel frattempo Bruce aveva ereditato l'attività di famiglia e, dal giorno alla notte, si era trasformato nel perfetto dirigente: un severo e organizzato signorotto, tutto preso da conti e lavoro. L'educazione del figlio sembrava essere diventata la sua ossessione. Nonostante il piccolo Nashville fosse un bambino incredibilmente studioso, brillante e fin troppo ubbidiente per essere un seienne, il signor Irvin sembrava non essere mai soddisfatto e continuava a spronarlo verso attività extrascolastiche di ogni tipo, corsi scolastici aggiuntivi e sport educativi come il golf e l'equitazione. Atlanta, intanto, cominciava a sentire che c'era qualcosa di sbagliato in lei: aveva appena compiuto trent'anni eppure, guardandosi alla specchio, vedeva riflesso il suo volto ancora ventenne, lo stesso che poteva ammirare sulle foto del matrimonio. Quello che per ogni altra donna sarebbe potuto essere la realizzazione di un sogno per lei stava diventando un'ossessione. Ogni giorno passava ore a rimirarsi nella vana ricerca di una prima ruga, di un capello bianco, di un qualsiasi segno che denunciasse il passare degli anni. La seconda figlia, Columbia, di appena un anno, era la sua unica distrazione e conforto in quella sua ossessione che non osava confessare al marito per paura di essere presa per pazza. In tutto questo, il piccolo Nashville, continuava a crescere con sulle spalle il peso della futura direzione dell'attività di famiglia e delle aspettative che il padre riversava su di lui.
    Poi ci fu il distacco.
    Mezza Scozia andò distrutta, furono moltissimi i morti e i feriti. In questo scenario di distruzione gli Irvin sembravano stati graziati da una mano divina. La loro grande e antica casa, forse proprio grazie alla solidità di fondamenta costruite secoli prima, subì pochissimi danni e anche la grande distilleria, fonte del loro patrimonio, non venne danneggiata irrimediabilmente. Certo, però, la loro vita non era più come prima. Seguirono anni di grande confusione generale poi, lentamente, la vita ricominciò a scorrere. Atlanta continuava a non comprendere la sua giovinezza diabolica e Nashville, ormai quindicenne, si rendeva conto dei suoi poter, senza però condividerlo con nessuno. Da fuori era impossibile vedere qualcosa di diverso da una famiglia felice, ricca e fortunata. Ma questa serenità non era destinata a durare.
    Tre giorni dopo il suo diciottesimo compleanno Nashville, solitamente di una puntualità quasi maniacale, non si presentò a cena, momento sacro per la famiglia tutta. Rincasò solo tre ore dopo, zoppicando, con un occhio nero, numerosi pesti e un labbro spaccato che non gli impediva, però, di sghignazzare in modo quasi maniacale. Prima di mattina la vita segreta di Nashville Irvin verrà alla luce dopo anni di riuscite bugie e comportamenti impeccabili. La prima scoperta fu la sua relazione, che andava avanti ormai da qualche mese, con la madre del suo (ex) migliore amico, vedova piuttosto chiacchierata, soprattutto per la sua presunta passione per i ragazzi molto più giovani di lei. Il figlio di questa, che per anni l'aveva difesa da ogni accusa, non aveva gradito trovare l'amico nello stesso letto della genitrice e, in uno scatto d'ira lo aveva ridotto nello stato in cui si era presentato a casa. Gli altri (ex) amici di Nashville non esitarono a tirare fuori tutti i suoi scheletri nell'armadio e a sventolarli davanti alla famiglia Irvin. Venne così fuori che il loro primogenito era il fornitore ufficiale di erba del quartiere, dotato di mani un po' troppo lunghe quando si trattava di denaro altrui e anche quando si trattava di figlie dei vicini.
    In una alta società fatta di circoli del golf, club del libro e tè pomeridiani le voci non ci mettono molto a correre e, in un paio di settimane, tutta la Edimburgo bene sapeva del piccolo scandalo di casa Irvin. Nashville, da parte sua, ormai scoperto non era certo tornato sulla retta via, anzi! Senza più nulla da nascondere aveva ricominciato a condurre la sua vita questa volta alla luce del sole.
    Così, un mese dopo il fatidico pomeriggio, Nashville si ritrovò in mezzo ad una strada, con un po' di soldi e delle camicie di ricambio dentro una valigia.
    Da qui comincia la sua discesa, il suo periodo nero. Chiese asilo a numerosi conoscenti ma ogni sistemazione, soprattutto a causa del suo caratterino non certo semplice, fu di breve durata. Alla fine si ritrovò in una vecchia casa abbandonata nel Leith, senza più camicie di ricambio, dimagrito di quasi dieci chili e con una forte dipendenza dall'eroina. Con stoica determinazione continuò a frequentare festini a base di droga e alcool, riducendosi continuamente in stati pietosi. Non ama certo raccontarlo ma per procurarsi la droga si ridusse a fare veramente le peggio cose: quando cominciavano le crisi di astinenza avrebbe anche strappato e mangiato il proprio braccio pur di avere una dose. Questo processo auto distruttivo andò avanti per un anno intero, anno durante il quale perse altri chili, provò ogni tipo di droga sul mercato e si ridusse ad uno stato quasi di larva umana. Era arrivato al punto di non avere nemmeno più spazio per bucarsi e la mano talmente tremante che le dosi dovevano iniettargliele i compagni di sventura.
    La svolta giunse nel modo peggiore, ma è probabilmente solo grazie a quella sera che Nash è ancora in grado di formulare una frase di senso compiuto e non ha il cervello spappolato da mille sostanze tossiche. E, soprattutto, che è ancora vivo.
    Una festa, il suo compagno di avventure di quel periodo, tale Trenton, pillole e polveri. L'ultima cosa che Nashville ricorda è che a Trenton sembrava una buona idea mischiare un po' di roba e buttare giù tutto con una bel sorso di vodka. Ed effettivamente sembrava anche a lui.
    Si risvegliò due settimane dopo, all'ospedale, con tubi ovunque e un'infermierina felicemente sorpresa: ormai lo davano per morto. I medici gli raccontarono che era stato trovato in mezzo alla strada, in uno stato pietoso, in un inizio di overdose, e che era stato salvato per miracolo. Trenton, invece, non era stato soccorso in tempo.
    Da quel giorno Nash decise che era il momento di prendere in mano la sua vita e cercare di tirarci fuori qualcosa di buono. Per prima cosa decise che era di smettere con la merda di cui si faceva quotidianamente e, nonostante le mille crisi d'astinenza, riuscì a smettere con le droghe pesanti.
    Era di nuovo per strada, senza un soldo bucato e senza un posto dove andare. Per l'anno precedente aveva trascorso le notti o in case sconosciute o nella topaia che condivideva con Trenton. Fu lì che si diresse appena tornato pulito e disintossicato. Fu con grande sorpresa che scoprì, sotto un vecchio materasso, la 'cassaforte' dell'amico (un vecchio portafoglio sgualcito) che conteneva un'incredibile quantità di denaro. Solo allora si rese conto che non aveva idea di chi fosse realmente Trenton, da dove venisse, cosa facesse quando non era con lui a riempirsi il cervello di roba e, soprattutto, come facesse ad essere sempre rifornito di roba. A considerare i vezzosi orecchini che trovò nello stesso portafoglio i soldi non erano guadagnati nel modo più onesto possibile. Interpretandolo come l'ultimo favore concessogli dall'amico intascò la somma e con quella cominciò la sua nuova vita. Avendo bisogno di soldi veloci, poche possibilità lavorative ma molti contatti nel giro ci mise poco ad intraprendere l'onorata carriera di spacciatore. Non si sa come, non si sa perché, in breve tempo è diventato il fornitore ufficiale del Leith, quartiere dove è riuscito a acquistare un piccolo appartamento in cui vive tutt'ora.
    Da qualche tempo a questa parte, oltre allo spaccio e al lavoretto part time in una libreria, si dedica anche a piccoli furti in compagnia di un tipo francese conosciuto durante una rissa, Lain, anche lui un X31. Alla fin fine non se la passa così male. Ha ripreso da qualche tempo i contatti con la sorella mentre non sente i genitori ormai da tre anni. Bruce continua a lavorare e Atlanta continua a sembrare una ragazzina.

    ⚡ manipolazione del magnetismo. Le capacità di Nashville non sono particolarmente potenti -mai spostato niente di più grande di bidone della spazzatura vuoto - ma dopo anni di allenamenti è piuttosto preciso nell'utilizzarle. Solo in particolari situazioni psicofisiche - profonda rabbia o frustrazione, sbornie pesanti o altri tipi di alterazioni chimiche - la situazione rischia di sfuggirgli di mano. È quindi possibile, verso orari improponibili, vederlo barcollare leggermente seguito da un rotolare di lattine vuote attirate dal suo potere. Utilizza spesso la possibilità di alzarsi dal suolo, un po' per pavoneggiarsi , un po' perché può essere comodo nelle giornate di pioggia, soprattutto se si indossano scarpe appena lucidate. Si diverte particolarmente a camminare con nonchalance sull'acqua del porto del Leith scherzando - almeno si spera - a proposito dell'essere il nuovo messia.

    « i buy the drugs, i light the fire, i am your main supplier »




    Edited by sen·boo - 25/1/2012, 22:34
     
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    Ti ricordi cosa hai fatto ieri sera? Sei un po' confuso al riguardo, immagino. Ti starai chiedendo quando esattamente ti sei addormentato e, oh, vedo che hai notato il tatuaggio. Davvero bello! Chissà quanto lo hai pagato. Cominci a ricordare, ora? Non ti preoccupare, probabilmente tra poco scoprirai anche per quale potere hai sacrificato la tua famiglia, o i tuoi ricordi, o i tuoi begli occhi azzurri. Buffo, Li hai cercati per mesi e ora che Li hai trovati ti chiedi come mai le leggende non citassero un paio di piccoli particolari. Ci farai l'abitudine, ora, fossi in te, andrei a rispondere al telefono. Ti stanno chiamando...

    « Dont' be stupid, be a smartie! Come and join our tattoo party! »



    sette buoni motivi per unirti a noi:
    01. la tua concezione di gioco di ruolo è riassumibile in 'combattimenti e punti esperienza'? Oppure preferisci dedicarti alla vita sociale e sentimentale del tuo personaggio? Qualsiasi sia la tua risposta noi ne abbiamo per tutti i gusti!
    02. ormai sei terrorizzato ad entrare nello schedario di un gioco di ruolo perchè a vedere tutti questi personaggi privi di difetti, bellissimi e tenebrosi hai un calo di autostima incredibile? Possiamo rassicurarti su questo punto: la fauna del forum è composta da spogliarelliste svampite, filosofi disadattati, zitelle con gatti, gnomi egocentrici e metallari sessualmente frustrati.
    03. spero tu non stia cercando un forum gestito da gente seria - in tal caso possiamo salutarci qui! - perchè purtroppo è una caratteristica che ci manca! Siamo presentissimi, dotati di rara sensualità, fottutamente simpatici ma seri proprio no.
    04. non siamo l'ennesimo forum di vampiri, demoni, gioventù devastata. Siamo molto più indie e originali! Inoltre abbiamo sfogato le nostre fantasie più sfrenate nel creare un'ambientazione adatta alla nostra trama ~
    05. se hai mai pensato ad inserire il tuo personaggio in situazioni assurde, farlo morire e resuscitare, cambiargli sesso da un post all'altro solo per vedere come si comporterebbe… beh, devi assolutamente visitare il dirty dreams!
    06. biscotti.
    07. davvero tanti biscotti.



    Oqp7U
    « Guardò di sfuggita Harley con l'aria di uno che è appena stato scoperto a masturbarsi su foto di pastori tedeschi e, rosso fino alla punta delle orecchie, chiuse la lampo, tossicchiando nervosamente. »
    Potrebbe andare peggio?

    (clicca tutto ciò che è rosso e raggiungici!)




    Edited by sen·boo - 26/2/2012, 21:28
     
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