[born under saturn]

Posts written by carônte

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    Nashville è uno di quei piggì che mi porto dietro praticamente ovunque, tanto che ormai ha più versioni che gdr che ho effettivamente frequentato, ed esiste solo da quattro anni. In questo tempo ho riscritto alcune parti, ma ci sarebbe ancora molto lavoro di modifica da fare, che credo farò piano piano. La sua canzone sarebbe 'I Buy The Drugs' degli Electric Six · pv: Toby Regbo


    11.11.1991
    oileàn
    high school dropout
    cultural anthropology
    bookseller @ rue morgue
    harmony writer
    straight
    single
    Nashville IrvinWHruhBjWHruhBj
    Nashville, come il ristorante in cui i coniugi Irvin si sono conosciuti (non ha ancora deciso come sentirsi al riguardo).

    MIDDLE NAMES & SURNAMES
    Scelti da suo padre: Jeremy e Payton. Nessun soprannome è concesso, se non 'Irvin'. Soprattutto non Nashy.

    FAMILY
    Atlanta, la madre, Angus, il padre e la sorellina Columbia.
    Il motto della casata Irvin è candide et costanter, ovvero fairly and firmly.
    JUST CALL ME "MR. MODEST", I GOT IT AND I FLAUNT IT
    LVp4KSf
    192 cm
    78 kg
    blondie
    blue
    one two tattoos & scars
    bowties
    dapper boy
    Nashville è il ragazzo che tua madre vorrebbe che portassi a casa: capelli color miele, occhi azzurri, faccina infantile, completamente e irrimediabilmente glabra, dalle labbra femminee e spesso corrucciate. Le vecchie signore del circolo lo definirebbero 'una bellezza antica, un angioletto un po' scontroso'. La sua figura filiforme — un metro e novantadue per settantatre chili di peso — richiama l'idea di quei poeti bohémienne tormentati e irrimediabilmente tisici. In effetti puntare sul fisico non sarebbe una mossa vincente, in quanto apparentemente privo di muscoli ma con in compenso una grande fornitura di ossa.
    È piuttosto sconcertante vederlo girare per i quartieri più dubbi dell'Underground, mani in tasca, passo ciondolante e occhio nero, souvenir dell'ultimo pestaggio subito da parte di uno dei suoi clienti. Avvicinandosi, si cominceranno a notare le occhiaie marcate, trofeo delle sue nottate passate in qualche locale, e il colorito pallido di chi conduce uno stile di vita non particolarmente sano. Quello che colpisce di più, però, è lo sguardo strafottente, da chi è completamente disinteressato alle sorti delle persone che lo circondano, teso solo ad ottenere quello che a lui interessa al momento e che gli può dare piacere. In generale si viene colti dall'irrefrenabile desiderio di prenderlo a pugni in faccia, e rovinare quel così bel visino.
    Tiene molto ad essere sempre in ordine ed elegante, infatti potrete riconoscerlo con certezza, in quanto è l'unico ventenne che si permette di girare con una giacca con gli alamari dorati e guanti bianchi nel taschino. A volte, nelle giornate più ventose, ferma i capelli con delle sottili spillette — ma fingete di non averle notate — e non esce mai senza le scarpe perfettamente lucidate. A vedere il suo armadio casalingo ci si stupirà trovandoci praticamente solo camicie, divise ordinatamente in quelle estive e quelle invernali, maglioni eleganti per le giornate più fredde e la più grande collezione di giacche che possiate immaginare. Ha una certa passione per i bottoni e i decori in stile militare, particolari che abbondano nel suo vestiario, e per il bianco ed il nero che trova lo slancino ulteriormente. Unica eccezione a questa regola cromatica sono i boxer, sempre abbinati ai calzini, che sono decorati con le fantasie più varie e assurde: è un trionfo di righe, colori psichedelici e assurdità come papillon direttamente applicato sull'elastico. Anche senza frugare nel suo (ordinatissimo) cassetto della biancheria, si può definire il papillon il suo segno distintivo. Ne ha di ogni foggia e colore e passa quasi più tempo a decidere quale mettere che a vestirsi completamente. Il fatto che la maggior parte dei conoscenti lo descriva come un 'damerino del cazzo' o faccia continue insinuazioni sulla sua sessualità, non lo tocca minimamente.
    Su entrambe le braccia, se si osserva bene, sono visibili i segni della siringa. Non sono poi così visibili ma Nashville è convinto che possano essere visti anche da Yamserius e, vergognandosene abbastanza, non porta quasi mai maglie o camicie a maniche corte. Oltre a quello del potere ha un altro tatuaggio, decisamente più imbarazzante, che si è ritrovato una mattina, dopo una festa di cui si è completamente dimenticato. Rappresenta una fenice in volo, secondo lui lo stemma della famiglia, e la cosa non fa che peggiorare il tutto, disegnata sul suo interno coscia. Almeno la posizione lo rende visibile a pochi.
    I GOT MYSELF A FUCKIN' LIFE DRESSED UP IN EVENING WEAR. I DRESSED MYSELF IN FUCKIN' LIES
    NARCISSIST CHILDISH SNOB CLEVER
    Quando qualche nuovo cliente si chiede come può fare a riconoscere Nashville tra la moltitudine di gente, di solito gli rispondono di cercare l'esaltato vestito da principino che cammina con la sicurezza del protagonista di un video musicale. Ed è effettivamente così, ondeggiando a ritmo di una musica che sente solo lui, salutando chiunque conosca anche solo di vista e con un sorriso di superiorità stampato in faccia che il nostro eroe attraversa quotidianamente l'Underground. A vederlo, con quell'aria da 'sono sceso in mezzo a voi per farvi un favore' nessuno immaginerebbe mai che a monte dei suoi problemi di droga ci sia in realtà una grande insicurezza e fragilità d'animo. Anche se ormai è riuscito a convincere tutti, se stesso per primo, di essere il più grande coglione egocentrico e assillante dell'Arcipelago. È di quelle persone alle quali ti rivolgi in cerca di aiuto proprio solo se non hai alcuna altra via, perché sai benissimo che prima di darti una mano lui si divertirà a tue spese. Lo sanno bene quelli che, ritrovatisi in crisi di astinenza, sono corsi da lui e si sono dovuti sorbire ore di chiacchiere prima di essere accontentati. Poi, di solito, lo picchiano. Non lo fa per cattiveria, quanto più per noia e per bearsi della sua situazione di superiorità. In realtà normalmente è quasi gentile. Certo, la stessa gentilezza compassionevole che si usa per spostare una lumaca dal mezzo del marciapiede, ma sempre gentilezza è. Quando si trova in periodi di 'buon raccolto', come lo chiama lui, non è raro che decida di offrire da bere a tutti quelli che lo circondano. Che, comunque, solitamente non sono molti. Questo spiegherà anche il suo successo praticamente nullo con le ragazze, attirate inizialmente dal suo bell'aspetto ma che si allontano appena apre bocca, o comincia a ghignare come il suo solito. Peccato che sia il classico ragazzo che interpreta un 'no' con 'offrimi un'altra birra, provaci di più e allora dirò di sì'. Ama crogiolarsi nel suo senso dell'ironia, spesso finendo per mettere a disagio chiunque. Riesce, insomma, a rendersi irritante anche per la persona più innocua e pacifica del mondo. Molto orgoglioso e testardo ed è difficile dissuaderlo dal fare qualche cosa se lui ha deciso così. Non azzardatevi a scommettere qualcosa con lui! La prenderà fin troppo seriamente e non si sa mai come possono andare a finire queste cose. Ed evitate anche i tornei di strip poker, in sua presenza.
    Spesso si ritrova a fare lunghe conversazioni mentali con se stesso, in una lotta interiore molto combattuta e spesso incomprensibile per chi lo vede da fuori, così deciso e detestabile. Il suo vero carattere, insicuro e complessato, viene fuori durante le sbronze tristi. In quei momenti, con il faccino innocente per una volta non deturpato da un sorrisetto sarcastico, ispira quasi tenerezza. Quasi.
    Dopo una simile sfilza di difetti si rimane quasi delusi a scoprire la sua insaziabile fame di conoscenza che lo porta ad essere un ex studente eccellente e lettore vorace. Nashville ce l'ha scritto in faccia di essere uno snob, e come tale è estremamente selettivo. I suoi gusti però sono piuttosto bizzarri: se da una parte ama tutto ciò che è raffinato ed elegante, dall'altra ha una strana passione per i soprammobili brutti e i boxer dalle fantasie decisamente bizzarre. A livello di cibo non si fa troppi problemi a mangiare di tutto ma detesta con tutto se stesso i kiwi mentre probabilmente non potrebbe vivere in un mondo privo di salmone. E birra. Sì, è un amante degli alcolici - che regge piuttosto bene - anche se li preferisce lisci senza mischiarli in cocktail strani. Molto eclettico in fatto di musica: ascolta con prevalenza blues, jazz, musica indie ma può passare senza troppe difficoltà al punk elettronico e psichedelico. Nessuno che lo ha visto partecipare ad una qualche festa in giro penserebbe mai che il suo ideale di serata sia passarlo in tranquillità con un buon libro thriller. La sua passione sono quei romanzoni angoscianti in cui non si scopre il colpevole fino alla fine ma sono invece descritti nei dettagli gli omicidi più cruenti e le torture più malsane, oppure le atmosfere inquietanti di autori come Poe e Lovecraft.

    La madre gli ha imposto il piano fin da piccolo, ma negli ultimi anni l'ha ovviamente abbandonato. È difficile possa ancora suonare come una volta, ma davanti ad una tastiera magari qualcosina potrebbe ancora tirarla fuori.
    Fuma abbastanza, ma non ne sente la dipendenza quasi per niente. In realtà, prima di smettere con il resto lo faceva solo per l'aria interessante che gli sembrava di avere, fumando, ma ora è diventato l'unico modo per scaricare un po' la costante tensione e il nervosismo.
    Data la sua pignolaggine è un grande seguace dell'idea secondo la quale l'unico modo per fare le cose per bene sia farle da soli. Anche per questo trova piuttosto soddisfacente cucinare, anche se si occupa di ogni ingrediente con cura maniacale, spesso impegnando un sacco di tempo per nulla. Anche se, vivendo da solo, ormai s'è adagiato al servizio di pizza da asporto, o cinese take away. Altra passione da vecchia signora è quella per il giardinaggio. Ha organizzato una sorta di giardinetto pensile in cucina, che cura con amore e dedizione. È difficile che lo faccia in pubblico, ma se vi appostate dietro la porta potreste sentirlo parlare con loro, come chiunque altro farebbe con il proprio animale domestico o dolce metà. La maggior parte delle volte si scusa con loro per il fumo passivo che sono costrette a subire.
    È ambidestro, ma preferisce scrivere con la sinistra, che lo fa sentire più a suo agio. Per il resto usa entrambe le mani senza differenze.
    Non gli piace farsi fotografare, e fa bene, visto che è probabilmente la persona meno fotogenica del mondo.
    Nonostante sia cresciuto nei quartieri migliori della città, con il loro accento perfettamente scolastico, a forza di vivere nell'Underground ha preso un po' di accento, che cerca di mascherare, anche se questo tende a uscire fuori nei momenti di agitazione.
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    La vita di Nashville è sempre stata degna di quelle riviste patinate che si leggono dal parrucchiere, solo per farsi salire la bile alla vista di famiglie molto più perfette e felici di te. In effetti il matrimonio tra suo padre Angus, uno dei maggiori produttori di alcolici dell'Arcipelago nonché proprietario di un quarto di Oilèan, e sua madre, attrice di musical e studiosa di storia nonché anche lei erede di una buona altra fetta della città, aveva avuto anche un paio di paragrafi su una rivista come quelle di cui sopra. La sua nascita, avvenuta un paio di anni dopo il matrimonio, era passata del tutto inosservata, ma di certo aveva provocato un bel cambiamento nella famiglia: la madre, inizialmente entusiasta per la gravidanza, presto si era trovata a dover fare i conti con i lati negativi dell'essere madre. La cosa sembrava averla turbata più di quanto non fosse necessario, portandola ad affidare il pargolo completamente nella mani di baby sitter, dedicandosi così ai suoi interessi e occupandosi del bambino solo per i compiti piacevoli e interessanti. Nashville, dal canto suo, crebbe come un bambino educato, riflessivo e piuttosto sensibile al mondo esterno a lui. Fiducioso nell'infallibilità dei genitori si applicava con diligenza in ogni ambito questi lo introducessero, nonostante molti di questi non lo interessassero minimamente. Precettori privati, insegnanti di pianoforte, di equitazione, golf, tennis (per quanto in qualsiasi disciplina sportiva non brillasse poi così tanto) si susseguivano, cercando di dare vita all'idea probabilmente impossibile che i signori Irvin avevano del figlio.
    Con la Scuola Piccola arrivarono anche i primi problemi. Nashville aveva un'educazione più avanzata di quella di tutti i suoi compagni, e anche il suo carattere pensoso e timido unito al fisico non esattamente adonico non lo aiutavano a inserirsi nel contesto scolastico. Un paio di bambinetti cominciarono a bullizzarlo, e i signori Irvin, invece di informare discretamente gli insegnanti, presero pubblicamente le difese del figlio, con il risultato che le angherie nei confronti del piccolo Nashville crebbero solamente, mentre la sua intenzione di integrarsi al gruppo scendeva notevolmente. Alla fine della scuola i suoi amici si potevano contare sulle dita di una mano, ed erano solitamente altri outsiders come lui, trovatisi assieme più per necessità che per vere e proprie affinità caratteriali. In lui intanto cominciava a crescere un certo disagio per la sua situazione: la parte frivola ereditata dalla madre era frustrata per la mancanza di socialità e interazioni, anche a causa delle prime cotte e crisi ormonali che lo portavano a innamorarsi in modo totale e drammaticamente romantico di alcune sue compagne, che prontamente lo illudevano per un paio di giorni per poi scaricarlo con la facilità della prima adolescenza. A questo punto le strade che poteva prendere erano plurime, e toccavano anche possibilità quali diventare un serial killer sociopatico, un poeta tormentato e decisamente fuori tempo, o un disagiato sociale a vita.
    La casualità del fato volle che invece di queste allettanti prospettive gli si aprisse anche un'altra strada, grazie all'arrivo nella nuova scuola, e la conoscenza di Flynn, uno strano tipo dall'aria perennemente tra le nuvole, probabilmente provocatagli dal suo continuo consumo di erba. Tra tutte le persone lui sembrava l'ultimo con cui, quel ragazzino ordinato e diligente che era Nashville, potesse fare amicizia, e invece, complici un paio di pomeriggi di studio assieme, i due scoprirono di avere in comune più cose di quel che si potesse immaginare. In realtà entrambi erano appassionati di gialli e fantascienza e Flynn apprezzava genuinamente l'intelligenza e la cultura di Nashville perché 'sembrava sempre di essere in trip di quelli profondi', a parlare con lui. Inoltre quel nuovo amico sembrava avere la cura per ogni problema di timidezza e ansia sociale. Con un poco di zucchero la pillola va giù, insomma.
    E in effetti funzionava. Improvvisamente più rilassato, più spigliato, Nashville non aveva più problemi ad attaccare bottone con i compagni, a provarci con le ragazze, e a volte a riuscirci anche. Una cosa tira l'altra, in breve i due erano circondati da un certo gruppetto di conoscenti ansiosi di invitarli alle loro feste, anche per ottenere quella roba che Flynn riceveva da chissà chi e che Nashville vendeva con un appena scoperto charme.
    In breve il primogenito degli Irvin si trovò a sviluppare una sorta di doppia vita: di giorno giovane ragazzo prodigio, di notte quella di eroe della festa. Era arrivato a dormire non più di tre ore a notte, per poi appisolarsi un po' ovunque il resto del giorno. I suoi voti cominciarono lentamente a calare, ma nessuno se ne preoccupò troppo: era sempre stato il migliore della classe, un vacillamento momentaneo era più che giustificabile. Intanto lui continuava a comportarsi sempre peggio, protetto dalla facciata rispettabile e dalle sue eccellenti doti recitative. Si ritrovò a passare momenti difficili durante il mese che passò invischiato in una relazione con tre ragazze diverse contemporaneamente, ma alla fine riuscì a superare anche questo, con un po' di fortuna.
    Poi, come una sorta di punizione del karma, tutto degenerò nello stesso momento. Da un paio di mesi Nash aveva intrecciato una relazione clandestina con Helena, la madre di un suo compagno di festini, ovviamente alle spalle di quest'ultimo, e benché la cosa lo spaventasse un po', non era ancora riuscito a tirarsene fuori. Poi era stato colto in fragrante proprio dall'amico, tornato a casa in anticipo, che giustamente lo aveva riempito di botte fino a mandarlo in ospedale.
    La telefonata dell'ospedale colse Atlanta Irvin durante il suo settimanale corso di ikebana. Non lo aveva mai trovato particolarmente produttivo, ma anche se così non fosse stato non avrebbe comunque esitato un secondo a mollare camelie e calendule per correre al capezzale del figlio, misteriosamente ferito. Di lì a poco avrebbe scoperto, assieme al marito, che le contusioni riportate dal suo primogenito non erano poi così tanto di origine misteriosa, e che effettivamente tutto quello che sapeva degli ultimi due anni di vita del figlio erano per lo più balle.
    Qui, finalmente, ai signori Irvin si erano aperti gli occhi. Un po' dai racconti di quelli che erano immediatamente diventati gli ex amici di Nashville, un po' dalla bocca del figlio stesso, era venuta fuori tutta la verità. Il signor Irvin, punto nel suo stesso onore, diseredò immediatamente il figlio e annunciò che non avrebbe mai più voluto rivederlo. Fece mettere in valigia tutte le sue cose, e quando finalmente Nash venne dimesso dall'ospedale, trovò ad attenderlo un taxi pieno della sua roba.
    Non avendo nessun altro luogo dove andare contattò Flynn, spiegandogli la situazione, quasi divertito dalla piega che aveva preso la sua vita, e pregandolo di ospitarlo per un po'. Non rimase troppo stupito a scoprire che l'altro viveva in una specie di semi interrato nell'Underground, mantenuto dai soldi che la ricca famiglia gli mandava ogni mese, ma come lui ugualmente allontanato dalla casa principale.
    Iniziò così una convivenza bizzarra, inaugurata con l'abbandono di entrambi della scuola, per dedicarsi a cose che li interessavano di più. In realtà a Nashville dispiacque un po', ma convinto delle proprie capacità contava di continuare ad istruirsi da solo. Ma poi arrivò Flynn con le pillole e l'intenzione di alzare un po' il tiro, dato che ormai l'erba 'era roba da bambini, non da adulti che vivono la loro vita indipendenti'. E ci furono le pillole, le polveri, i cristalli, i funghi, le radici e praticamente ogni tipo di droga sul commercio.
    La vita di entrambi era ormai un continuo avvicendarsi di festini a base di droga e alcool, brevi dormite strafatti, risvegliarsi in casa di sconosciuti alla continua ricerca di qualcosa di nuovo da provare e sperimentare. Presto i soldi della famiglia di Flynn non bastarono più per i bisogni chimici di entrambi, e incominciò il periodo dell'astinenza, durante il quale Nashville, ormai la metà di quello che era una volta, si ridusse veramente a grattare il fondo del pozzo in cui era caduto.
    Non ama parlare molto di questo periodo, anche perché molti dei ricordi sono confusi, mancanti o genericamente spiacevoli.
    Probabilmente questo stile di vita avrebbe portato entrambi ad una precoce e squallida morte, cosa che in effetti avvenne per Flynn, ma che contribuì a salvare Nashville. Era una serata qualsiasi, ma Flynn aveva della roba nuova, gli avevano assicurato che era ottima buttata giù con qualcosa di forte, e così fecero entrambi. Il mix sarebbe risultato letale per entrambi, se Nashville non fosse riuscito a collassare fuori dal bagno del locale, dove si erano chiusi a buttar giù le pasticche, facendosi quindi trovare da qualcuno ancora abbastanza sano da chiamare un'ambulanza.
    Nashville era ancora in ospedale, quando celebrarono il funerale di Flynn, e ci rimase ancora per qualche mese, per la disintossicazione. Sua madre lo andava a trovare spesso, nonostante il marito le avesse esplicitamente vietato di farlo, e Nashville le è ancora grato per questo motivo. E anche per il fatto che lei gli mise a disposizione un vecchio appartamento di sua proprietà, sempre senza dire nulla al signore Irvin, in modo che potesse ricominciare a vivere un'esistenza meno sprecata. E così fece.
    Per parecchio tempo ha vissuto nella vecchia casa della madre, mantenendosi grazie al denaro che lei gli mandava e al suo doppio lavoro di libraio, ma soprattutto di spacciatore. Dopo la disintossicazione non ha più utilizzato nulla di più pesante di una canna, ma questo non ha escluso il fatto che ne maneggi di ogni tipo ogni giorno.

    Dell'incontro con la Tatuatrice non ha il minimo ricordo, anche meno della maggioranza degli altri tatuati, se non un flash di lei che le sorride poggiata al camioncino senape, ma date le condizioni in cui era non c'è da meravigliarsi. Stranamente non ha alcun ricordo nemmeno del Pagamento, ma sospetta fortemente che la colpa della morte di Flynn sia sua, anche considerata l'incredibile coincidenza di aver incontrato la divinità proprio la sera prima dell'avvenimento. Egoisticamente pensa a come, senza quella morte, non sarebbe riuscito a uscirne da solo, e di tanto in tanto ringrazia mentalmente il vecchio amico, come se avesse deciso lui qualcosa riguardo al suo destino. Poi torna alle sue cose, ricordandosi che non è del tutto certo di cosa abbia sacrificato e che quindi può, per un po', mettersi l'anima in pace.
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    PRESTIDIGITATION
    Praticamente è come assistere a uno spettacolo di prestigio senza trucchi: è tutto vero.


    TRICKS
    Giochi con le carte, apparizione di oggetti, sparizione, leggera levitazione, liberazione da catene, trasporto umano.

    MALUS
    È costretto a rispettare la gestualità da prestigiatore, e in generale i trucchi non sono abbastanza potenti da risultare un'effettiva minaccia.
    TATTOO
    I semi delle carte francesi appena sotto l'incavo del gomito, nell'ordine quadri, picche, cuori, fiori.
    WHruhBjWHruhBj
    13.06.2012 nothing good can ever happen... ··· con Lain › conclusa
    18.06.2012 good morning sunshine! ··· con Lain › conclusa
    03.11.2012 a friend with weed is better ··· con Lain › conclusa
    28.03.2013 louie, i think this is the beginning... ··· con Lain › conclusa
    28.03.2013 where no one goes ··· con Lain › conclusa
    01.04.2013 one more time with feeling ··· con Lain › conclusa
    20.05.2013 are those feelings? get them away ··· con Lain › in corso
    25.05.2013 just here to be unfriendly ··· con Morella › sospesa
    well, someone might get hurt ··· con Sjors › sospesa
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    credits & banner

    Non c'è moltissimo da prelevare o da condividere in giro, ma nel caso usufruiate di uno qualsiasi dei miei servigi, l'educazione vuole che inseriate da qualche parte i credits. Per rendervi più semplice il lavoro potete compia e incollare questa semplicissimo codice.
    CODICE
    © <a href="http://sen.blogfree.net/">sen·boo</a>

    Incredibile, vero?

    Se invece avete deciso di affiliarvi o, per qualsiasi motivo, vi serve uno dei miei banner, eccoli qui in tutto il loro splendore. Anche qui, vi basta copia e incollare il codice.
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    Edited by sen·boo - 17/9/2015, 14:04
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    showcase

    Partiamo dal presupposto che non sono particolarmente interessata a pubblicizzare il mio portfolio, più che altro perché non offre tantissimo al prossimo ed è più uno spazio di autocompiacimento. Questo però non mi vieta di voler sponsorizzare altri siti interessanti nella tabella di fondo. Insomma, praticamente delle affiliazioni.

    regole
    ✶ Accetto richieste solo da parte di altri portfolio e di giochi di ruolo. Non c'è un vero motivo per questo, ma preferisco occuparmi solo di cose che conosco e con le quali ho familiarità.
    ✶ L'accettare o meno una richiesta sarà basato totalmente su gusto personale e qualche regola di buon senso: giochi di ruolo aperti il giorno prima preferirei aspettassero un pochino di tempo prima di richiedere l'affiliazione, dato che la frequenza con la quale questi, purtroppo, chiudono è assai alta, ed è più scomodo inserire il banner per poi toglierlo qualche giorno dopo che altro.
    ✶ Si accettano solo gemellaggi, insomma banner 220x50, al momento › qui sono i miei
    ✶ Se venite rifiutati non c'è nulla di personale contro di voi: ci sono sicuramente dei motivi, che però non ho intenzione di discutere sotto un qualche topic.
    ✶ Le richieste vanno fatte sotto questo topic.

    CODICE
    <b>nome + link</b> [URL=LINKFORUM]NOMEFORUM[/URL]
    <b>pagina banner</b> [URL=LINKPAGINA]pagina dei banner[/URL]

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    Edited by sen·boo - 17/9/2015, 22:02
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    regole sezione

    Partiamo con una breve spiegazione: in questa sezione raccolgo una serie di risorse, prevalentemente riguardanti il mondo della scrittura, concentrandomi soprattutto su un aspetto per il quale sono molto sensibile (i personaggi), che può essere utile sia per apprendisti scrittori che per chi più comunemente si occupa di giochi di ruolo.
    La mia non è una pretesa di perfetta conoscenza dell'inglese, per quanto stia lentamente arrancando verso una laurea in questa lingua, ma vuole semplicemente essere un aiuto per tutti quelli che non conoscono l'idioma o, semplicemente, non hanno voglia di impegnare energie mentali a tradurre un articolo, quando potrebbero leggerlo nella loro lingua madre. Ergo sicuramente vi saranno degli errori (e se volete farli notare con educazione io son più che contenta); non tutto è stato tradotto con l'attinenza al testo di un professionista, per quanto io abbia cercato di rimanere più fedele possibile; gli articoli stessi sono più simili a un articolo wikipedia che a una verità assoluta, e anche in questo caso sono più che aperta al dibattito.

    Per quanto riguarda le regole ne avete solo una da tenere a mente: non potete ripostare le mie traduzioni altrove senza avvisare qui o via mp e mantenere i credits al portfolio. In ogni caso sono una cara persona, davvero!, e posso venirvi incontro in caso di qualsiasi esigenza.

    Infine, se avete suggerimenti per articoli da tradurre potete tranquillamente commentare qui sotto, o mandarmi un mp con la vostra richiesta e vedrò di provvedere appena la vita reale me lo consente.

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    articoli disponibili





    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 12:53
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    disclaimer • L'articolo è stato tradotto da me per dare la possibilità di fruirne anche a chi non conosce bene l'inglese. Non mi prendo alcun merito per ciò che è scritto ma meramente per il lavoro di traduzione. Qualsiasi commento o correzione è più che ben accolto! Vi prego di non riportare altrove l'articolo tradotto senza mio previo consenso.
    Qui il link alla versione originale


    Disturbi mentali · Il personaggio non è il suo problema


    L'articolo parte dalla domanda di un utente del blog che sta scrivendo di un futuro post apocalittico in cui tutti i personaggi hanno disturbi mentali, e chiede consigli su come descrivere qualcuno che soffre di un certo disturbo e non il disturbo stesso

    È molto importante riconoscere che una persona è molto più di ciò contro cui lottano, quindi ti faccio i complimenti per averlo già fatto. Ora, sotto troverai alcuni consigli che spero ti aiuteranno con il tuo problema.


    Il tuo personaggio è una persona

    Anche se sembra una cosa stupida da dire, alcuni scrittori tendono ad andare in una direzione dove i loro personaggi sono solo pedine per il successo della loro storia. Prima di tutto, tieni a mente che il tuo personaggio è una persona, e quindi avrà qualità, difetti, sentimenti, problemi, paure. Dovrà avere a che fare con le cose in cui tu, come scrittore, lo metterai in mezzo. Ti suggerisco di avere sempre vicina una piccola biografia o una lista delle caratteristiche principali della personalità, delle paure e delle difficoltà del personaggio. Scrivi sempre le azioni, i pensieri e le parole del tuo personaggio a seconda della sua personalità. Rimani fedele a ciò che esso è.


    Non concentrati solo sul disagio

    Se tu, come scrittore, non ti concentri troppo sul disagio, è probabile che nemmeno il lettore lo faccia. Persone con problemi mentali è raro che passino tutte le loro giornate a pensarci, e solitamente finiscono per accettare la loro condizione. La vita delle persone con problemi mentali non gira attorno al loro disturbo, quindi non dovresti lasciarlo fare ai tuoi personaggi. Non sentire il bisogno di presentare il disturbo al lettore. Puoi rendere chiaro che abbiano qualche tipo di disturbo mentale, ma il nome, i sintomi, le cause ecc, di questo non dovrebbero essere presentate al lettore troppo direttamente. Lascia indizi riguardo il problema, mostra cosa accade quando il loro disturbo diventa completamente ovvio. Lascia che il lettore abbia modo di conoscere il problema mentre la storia prosegue, più che presentare il referto medico del personaggio parola per parola.


    Personalità > disturbo

    Nessun disturbo affliggerà qualcuno alla stessa maniera di un altro: la personalità del tuo personaggio influenza il modo in cui esso reagirà ed esprimerà il suo problema. Qualcuno che è molto timido è più facile che dimostri meno il proprio disturbo in pubblico e che abbia problemi a parlarne. Inoltre, la personalità dovrebbe sempre contare più del problema stesso. Ciò significa che dovresti descrivere le azioni del personaggio più secondo la loro personalità che secondo il loro disagio. Il suo disturbo non lo definisce, la sua personalità sì.


    La trama e il disturbo

    Anche se la trama non dovrebbe mai dipanarsi solamente attorno al disturbo mentale del tuo personaggio, devi tenere a mente che se un personaggio soffre di un certo disturbo lo soffre ogni minuto della sua giornata. Non c'è un interruttore on/off per nessun disturbo mentale, e di conseguenza non dovresti (e non ti conviene!) usare alcun disturbo per mandare avanti la trama. Qualsiasi cosa accada a causa del disagio potrebbe scatenare una sequenza di eventi che possono creare il conflitto che cerchi, ma deve sempre accadere in relazione alla personalità del personaggio e/o a eventi esterni. Il disturbo in sé non dovrebbe essere il mezzo per arrivare al finale, dato che potrebbe risultare offensivo oltre che una scappatoia troppo semplice.


    I disturbi mentali non sono solo per i cattivi

    Avere un problema mentale non trasforma nessuno in una brutta persona per forza. Ciò significa che, quando descrivi qualcuno con un problema mentale, non significa che il loro disturbo li porterà a fare cose orribili. Ci sono un sacco di persone squisite che soffrono di problemi mentali, e rendere questi disturbi un'esclusiva dei cattivi è sbagliato e cliché.


    Un problema mentale non rende il tuo personaggio speciale

    Un disagio mentale dovrebbe essere visto solo come una semplice caratteristica del tuo personaggio, o qualcosa che li rende più umani, più credibili. Non dovrebbe essere un motivo per cui vengono visti superiori o supereroici. Tratta il disagio del tuo personaggio nello stesso modo in cui tratteresti una cicatrice sul loro viso. Non rendeteli sproporzionati e soprattutto non usateli per differenziare il personaggio dal lettore o per farlo sembrare superiore in qualsiasi modo.


    Sii specifico nella tua ricerca

    Spesso gli scrittori ricercano a proposito delle malattie mentali senza andare nel dettagli a proposito di quale disturbo stanno prendendo in considerazione. Ogni disturbo avrà caratteristiche precise, sintomi ecc, e per questo hai bisogno di una ricerca molto approfondita riguardo il disturbo del personaggio e non riguardo alle malattie mentali in generale. Dai al tuo lettore abbastanza informazioni per provare a capire quale sia il disturbo del tuo personaggio, ma sii discreto e evita l'info dump.


    Back story

    Il passato del personaggio è importante. Come ha fatto il personaggio a scoprire del disturbo? Lo hanno dalla nascita? C'è stato un evento drammatico che lo ha fatto 'venire fuori'? Come ci si rapporta il tuo personaggio? Ancora, le risposte a queste domande non sono universali e dipenderanno dalla personalità del tuo personaggio, dall'influenza culturale e dal passato.

    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:03
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    prot.
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    rachel hurd wood

    6 ICONS · inutile girarci attorno: quando una è gnugna è gnugna.


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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:05
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    disclaimer • L'articolo è stato tradotto da me per dare la possibilità di fruirne anche a chi non conosce bene l'inglese. Non mi prendo alcun merito per ciò che è scritto ma meramente per il lavoro di traduzione. Qualsiasi commento o correzione è più che ben accolto! Vi prego di non riportare altrove l'articolo tradotto senza mio previo consenso.
    Qui il link alla versione originale


    Scegliere il nome di un personaggio per il tuo racconto è angosciante quanto scegliere il nome per un bambino. Deve essere adatto alla personalità del personaggio, avere senso per l'epoca e, soprattutto, essere super figo. Nomi come Harry Potter, Holden Caulfield e Stephanie Plum sono memorabili non solo per le storie meravigliose che rievocano, ma anche perché questi nomi 'si adattano' così bene ai personaggi. E anche voi avete bisogno di un nome che 'si adatti' al vostro personaggio.

    Sono inciampato su queste sette fantastiche regole per scegliere nomi per i personaggi offerte dalla popolare scrittrice di thriller Elizabeth Sims. Quando sviluppi i personaggi — non importa che tipo di personaggio tu stia cercando di creare — presta attenzione al buon senso e considera ciascuno di questi consigli prima di scegliere un nome.

    1. Controllate il significato originale
    È meglio chiamare un personaggio Caleb, che significa 'fedele' o 'cane fedele' che caricarlo eccessivamente chiamandolo Loyal o Goodman — a meno che voi non lo facciate per motivi comici/ironici. Alcuni lettori sapranno il significato originale, ma quelli che non lo sanno potranno percepirlo.

    2. Scegliete l'era giusta!
    Se vi serve il nome per una commessa diciottenne in un negozio di corsetti nell'Atlanta del 1930, dovreste saperne abbastanza per non scegliere Sierra o Courtney, ameno che un nome simile così bizzarro non sia parte della storia. Andate alla ricerca di nomi nell'era di cui state scrivendo. Una commessa dell'epoca della Depressione che necessita di un nome veloce potrebbe essere Myrtle o Jane; suonerà bene al lettore. Piccole biblioteche spesso hanno decenni di registri scolastici nelle loro librerie. Queste cose sono perfette per trovare combinazioni di nomi dall'era appropriata.

    3. Pronunciateli ad alta voce
    Il vostro racconto potrebbe diventare un audiolibro o un ebook con text-to-speech attivato. Un nome perfetto su carta, come Adam Messina, potrebbe suonare poco chiaro ad alta voce: Adam Essina? Adah Messina?

    4. Organizzate bene la vostra crew
    Distinguete la vostra serie di personaggi usando diverse iniziai, ovviamente, e variando numero di sillabe e enfasi. Grace Metalious (attenzione, gran nome) lo dimostra nel suo blockbuster 'Peyton Place', così come uno qualsiasi degli scrittori epici di successo come James Michener e Larry McMurtry.

    5. Usate iniziali allitteranti
    Impiegate questa strategia per richiamare l'attenzione su un personaggio: Daniel Deronda, Bilbo Baggins, Ratso Rizzo, Severus Snape.

    6. Pensateci bene
    Potreste notare come nella maggior parte dei crime fiction l'assassino raramente ha un secondo nome o un'iniziale. Perché? Perché maggiormente chiarisci il nome, più facilmente là fuori c'è una persona vera che si chiama così. E leggendo la vostra storia potrebbero innervosirsi e cercare di denunciarti o inseguirti nella notte con una baionetta.

    7. Controllateli di nuovo
    Mentre scrivevo il mio racconto 'The Actress', mi serviva un nome per un avvocato penalista Nippoamericano, e il nome Gary Kwan m'è apparso dal nulla. Amai il nome e lo usai nel libro. L'unica cosa, appena centinaia di copie in copertina rigida vennero stampate e inviate ai negozi, un lettore mi fece notare che Kwan è un cognome Cinese. Imprecai rumorosamente e decisi: a. che avrei SEMPRE controllato le origini di un nome, e b. che Gary Kwan aveva un nonno cinese che aveva adottato l'orfanello giapponese che era poi diventato il padre di Gary. O qualcosa del genere.

    Battezzare i personaggi perfettamente è una sfida, ma dedicategli un po' di tempo e di pensiero e comincerete a scoprirne il divertimento. Studiate inventati dai grandi autori, lasciate la mente libera di giocare, fate le vostre ricerche, e soprattutto date fiducia alle vostre orecchie.
    E al peggio, c'è speranza che voi siate come la Oates e abbastanza fortunati da andare a sbattere contro i vostri personaggi in sogno, dove potete chiederglielo voi stessi.

    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 12:56
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    mr.nobody

    8 ICONS · Mr. Nobody è uno di quei film che di solito nessuno ha visto, per mia grande frustrazione, ma è un film bbbello e con delle immagini splendide. Ovviamente io ho fatto le icons solo delle parti meno yo, ma insomma. Magari poi recupero.

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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:05
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    misfits

    12 ICONS · non sto nemmeno a fare una presentazione di Misfits perchè dovete conoscerlo, o è davvero male. Io lo amo. Punto.

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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:05
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    kick-ass

    18 ICONS · ora voi non immaginate nemmeno quanto io ami Kick Ass. L'ennesimo fumetto scoperto a caso - non ricordo nemmeno più come - che è diventato Amore dopo la prima lettura. Il fumetto è epico, cattivo, sanguinolento e incredibilmente figo. Il film, pur essendo molto più 'americanata' del fumetto (happy ending che nel fumetto non ci sono, scene rese più WTF per aggiungere epicità, cose a caso) è comunque molto figo. Del tipo che me lo sono vista tre volte solo al cinema e tutte le volte, dopo, sentivo il bisogno di indossare una tutina e combattere la malavita.

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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:05
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    harry potter

    9 ICONS · © basi: rabbit. Che poi io i film di Harry Potter quasi non li ho visti (cioè, solo quattro su otto), ma la saga è da sempre nel mio cuore per sempre. Ed ero un po' fiera delle colorazioni.

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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:04
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    game of thrones

    9 ICONS · credo di averle fatte tra la seconda e la terza stagione, ispirata dai miei personaggi preferiti (non guardatemi male, la mia passione per Viserys è puramente visiva) ma continuano a piacermi abbastanza.

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    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:04
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    icons, light of my light, fire of my loins

    Dopo anni passati a seguire pedissequamente ogni tutorial possibile e immaginabile dei forum di grafica, l'unica cosa che davvero mi appassiona fare sono le icon. Anche perché è l'unica cosa che mi sembra avere una certa utilità. Sono quasi tutte risalenti al passato, ma tutt'ora non mi dispiacciono, e non è detto che in futuro non aggiorni con cose un po' più complesse. In ogni caso tutte sono prelevabili, basta non togliere i credits e magari commentare sotto, che è sempre gradito.






    Edited by sen·boo - 14/7/2015, 13:04
440 replies since 7/10/2008
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